Vi presento il racconto del viaggio a New York di Giorgia e la sua famiglia: il marito Paolo e i figli adolescenti Filippo e Lucia.
Un bel viaggio di 10 giorni diviso un due parti, la prima a Boston (3 giorni circa) e poi New York (7 giorni).
Prima di tutto li ringrazio per aver voluto condividere la loro esperienza.
Mi emoziona sempre leggere i racconti di chi è stato a New York, magari avendo colto qualche aspetto, consiglio e aspettativa da questo sito.
E vedere come ciascuno personalizza l’esperienza, perché la vera essenza del viaggio è farlo proprio.
Con il permesso degli autori pubblico il loro racconto di vacanza a Boston e New York, quale enorme valore di esperienza, che può diventare di supporto e ispirazione a chi si appresta ad organizzare il proprio viaggio.
Prima di lasciare spazio alle loro parole, come sempre anticipo una mia premessa a commento di alcuni aspetti del loro viaggio.
INDICE DEGLI ARGOMENTI
Il racconto di viaggio a New York di Giorgia & family
Con Giorgia ci siamo sentite diverse volte prima della loro partenza, mi ha scritto per alcune problematiche di prenotazione delle attrazioni, e ho cercato come potevo di aiutarla.
Sembra che qualcosa di buono ne sia uscito, e pertanto ne sono felicissima!
Quando le ho chiesto se avesse piacere di inviarmi il suo racconto di viaggio – una volta rientrati, non mi sarei immaginata di ricevere un diario di viaggio cosi completo 🙂
Con tanto di set fotografico di tutto rispetto!
Nonostante sia parecchio lungo, lo pubblico per intero perché tra le righe si colgono un sacco di scelte, valutazioni, emozioni e sfumature, che sarebbe un sacrilegio omettere.
Per mantenere la pagina leggibile, ho racchiuso il racconto di ciascuna giornata in delle caselle, basta cliccarci sopra per leggerne il dettaglio in modo chiaro e confortevole.
Devo proprio dire che sono stati molto “bravi”.
In 6 giorni netti a New York hanno visto davvero molte cose, gestendo bene i tempi e i desideri – per natura diversi – di un intera famiglia (con due figli giovani oltretutto).
Hanno composto un itinerario ampio e vario, alternando con intelligenza le esperienze più classiche a quelle più autentiche e forse sulla carta meno turistiche, ma che se presenti completano un viaggio a New York nel migliore dei modi.
Hanno sfruttato al meglio il pass che hanno scelto, anche per entrare in alcune attrazioni “solo per vedere com’è, per poter dire di esserci stati”.
E’ il modo migliore – oltre al risparmio oggettivo – per sfruttare il plus di un pass all-inclusive, capace in questo modo di cambiare in modo netto la qualità di viaggio.
Bravi, è un itinerario che potrei aver fatto anche io questo, mi ci riconosco molto 🙂
Vi lascio al loro racconto, scritto da Giorgia a nome di tutto il gruppo: prendetevi qualche decina di minuti in relax per leggerla, troverete molti spunti interessanti.
Buona lettura!
Introduzione al viaggio
Eccomi qua pronta a scrivere il resoconto del nostro viaggio tra Boston e New York per Lory, che è stata per me fondamentale nella risoluzione di alcuni problemi con le prenotazioni pre-partenza.
Il 2024 è stato un anno complicato, per me e la mia famiglia; quindi, non appena ho intravisto la famosa “luce in fondo al tunnel” ho ben pensato di realizzare un sogno e andare a New York.
Dando un’occhiata veloce al calendario 2025 ho notato subito che Pasqua e il 25 aprile potevano essere una buona occasione per non far perdere troppi giorni di scuola ai miei figli e in meno di una settimana avevo già prenotato voli e hotel per il nostro viaggio, aggiungendo anche qualche giorno a Boston.
Per queste prenotazioni mi sono affidata ad un’agenzia, erano anni che non facevamo un viaggio così importante, per gli ultimi 18 siamo stati camperisti, e avevo paura di non essere in grado di gestire la situazione. Soprattutto con le assicurazioni, avere un appoggio mi dava sicurezza perché questa vacanza doveva essere perfetta.
A questo punto ho iniziato a fare ricerche on-line, ho comprato e letto guide, sono una persona molto precisa e ansiosa, mi devo documentare e devo conoscere tutto ed è qui che ho trovato Lory ed il suo sito dedicato a New York.
Itinerario e preparativi alla partenza
Mentre leggevo qualsiasi cosa mi passasse sottomano ho visto che ci sarebbero stati degli aumenti sui vari Pass Turistici.
Quindi, coinvolgendo mio marito nella scelta, ho acquistato (un po’ in fretta) a fine gennaio il SightSeeing Pass per 5 giorni per ciascuno di noi (spesa complessiva circa 1200$).
Tra le varie opzioni abbiamo scelto questo Pass in parte perché, con una piccola cifra aggiuntiva, era prevista un’assicurazione che garantiva il rimborso totale.
Nonostante non fosse compreso il museo 9/11 che però, come consigliato da Lory, ho poi messo in programma nel giorno di visita gratuito.
Nei mesi successivi in piena programmazione, ho poi avuto alcuni inconvenienti con il SightSeeing Pass per la prenotazione del traghetto per Statua della Libertà.
Inizialmente ho notato che lo avevano tolto “temporaneamente” dalla loro lista delle attrazioni, poi lo hanno inserito nuovamente ma con prenotazione telefonica (non comoda da effettuare dall’Italia).
Dopo due telefonate fatte con l’aiuto di mio figlio non mi davano una data e un orario per la visita e l’assistenza via mail non mi rispondeva, è qui che ho contattato Lory e grazie a lei sono riuscita a ricevere una mail da un operatore per prenotare questo benedetto traghetto.
Non avevo il primo orario del mattino ma almeno avevo un biglietto, tutto ciò si è risolto la settimana prima di partire, non vi dico la mia ansia da programmazione.
Poco prima della partenza ho condiviso con marito e figli gli itinerari che avevo ipotizzato per i vari giorni (avevo provato anche prima ma per loro il viaggio era ancora troppo lontano), giusto mio figlio diciottenne mi ha un po’ aiutato con occhio critico-costruttivo.
La programmazione dei vari giorni, a parte le prenotazioni obbligatorie che nel nostro caso erano la Statua della Libertà e la salita all’Empire State Building, erano totalmente intercambiabili in base al meteo, tutto organizzato ma flessibile perché ad aprile si sa il meteo è pazzerello.
Comincia il nostro viaggio!
Paolo e Giorgia a sinistra (con il Vessel a fare da sfondo)
Lucia e Filippo a destra.
Viaggio di Giorgia & famiglia, giorno per giorno
Clicca sulla casella di ciascun giorno per vedere il dettaglio di com’è andata!
(17/04) Bologna – Boston
Partenza da Bologna, via Londra per Boston, con British.
Avevo letto su varie pagine on-line che, se non fossi mai entrato negli Stati uniti con l’ESTA, non avremmo potuto utilizzare l’App MCP per i controlli doganali in ingresso, solo in un commento ad un articolo avevo letto che una persona era riuscita ad utilizzarlo e io ovviamente ho voluto provare.
Già da casa avevamo caricato nell’App MPC i dati necessari, risposto alle classiche domande doganali e inserito le nostre ESTA.
Atterrati a Boston abbiamo attivato l’App, abbiamo seguito le indicazioni facendoci il selfie e siamo andati diretti alla corsia dei controlli tramite MPC (ci hanno fatto una foto di riconoscimento e preso le impronte digitali) e in 15 minuti eravamo fuori dall’aeroporto.
Non so se siamo stati fortunati noi, ma obiettivamente siamo andati molto veloci e con un taxi abbiamo raggiunto il nostro Hotel.
(18/04) Boston
Sveglia abbastanza presto e colazione compresa in hotel, con due adolescenti abbiamo optato per questa comodità in modo da uscire al mattino già con la pancia piena.
Carichi di entusiasmo per il nostro primo giorno abbiamo raggiunto con la metro la partenza del Freedom Trail (sentiero dai mattoni rossi) al parco Boston Common.
Questo percorso si snoda nella città e ripercorre i luoghi salienti legati alla storia della guerra d’Indipendenza, è facile da seguire perché è tutto segnalato a terra con una linea rossa.
Boston, Freedom Trial
Abbiamo fatto una piccola deviazione e visitato anche la zona del Financial District e il quartiere del North End (quartiere italiano) qui siamo entrati in un negozio di gastronomia, tipico, attirati da alcune persone che stavano bevendo un vero caffè fatto nella Moka.
Dopo essere tornati sul nostro percorso originale siamo passati vicino al TD Garden, il palazzetto dove giocano i Boston Celtics e siamo arrivati, dopo aver passeggiato per il quartiere di Charlestow, al Bunker Hill Monument alla fine del Freedom Trail.
Avevamo pensato di mangiare in zona, ma non avendo trovato niente abbiamo preso da Charleston Navy il Ferry (facendo il biglietto direttamente sul traghetto) fino a raggiungere la fermata di Long Whraf.
Da qui volevamo passeggiare per il Rose Kennedy Green Way, avevo letto di questo parco che si snoda al centro della città dove dovevano esserci i Food Truck ma non sapendo esattamente a che altezza si trovavano e avendo fame, siamo tornati in zona Financial District e provato il Fast Food Shake Shack.
Altra valida soluzione per il pranzo poteva essere il Quincy Market ma quando ci siamo passati era veramente affollato, lo abbiamo attraversato ma abbiamo scelto di non fermarci.
A Pomeriggio ci siamo diretti al Museo di Arte contemporanea, nella guida avevo letto che era tra le cose da non perdere ma a noi non è piaciuto, devo però dire che non siamo degli appassionati dell’arte contemporanea, bella la vista dall’ultimo piano e la passeggiata sul molo.
Ripassando per il centro ci siamo poi diretti a Chinatown e dopo una breve passeggiata, anche se era un po’ presto, complice il tempo che iniziava a farsi brutto abbiamo deciso di fermarci per la cena in un ristorante di cucina Malesiana il Penang Malaysian Cuisine, ottima scelta, per rientrare in albergo non troppo tardi.
(19/04) Boston
Per questa mattina avevo prenotato la visita ad Harvard quindi, dopo una buona colazione, con la metro abbiamo raggiunto il quartiere di Cambridge, essendo un po’ in anticipo abbiamo fatto i primi acquisti al negozio di souvenir e alle 10.0 abbiamo iniziato la visita guidata.
Bella e interessante, la nostra guida era uno studente al secondo anno di Harward che ci ha portato in giro raccontandoci la storia della facoltà per circa un’ora, finita la visita abbiamo continuato a passeggiare un po’ da soli nel campus, fatto un po’ di foto e con la metro ci siamo spostati al vicino M.I.T (Massachusetts Institute of Technology).
Boston, Harvard e M.I.T.
Qui non abbiamo fatto la visita guidata ma abbiamo passeggiato da soli per il campus e ad un certo punto, davanti all’edificio principale della facoltà, abbiamo avuto modo di assistere ad un gruppo di studenti che, travestiti, stavano spiegando a un gruppo di matricole un gioco, che non abbiamo bene in cosa consistesse ma è stato molto divertente da vedere.
Abbiamo poi attraversato il fiume Charles sull’Harvard Bridge e passando attraverso il quartiere dell’Università di Boston abbiamo raggiunto il Fenway Park, non sapevamo che fosse in programma una partita e nei dintorni dello stadio c’erano già tantissimi tifosi. Ci siamo allontanati verso il parco e ci siamo fermati per pranzo sulla Peterborough St. dove si trovano una serie di Ristoranti di varie etnie e abbiamo scelto il greco “Gyro CitY”.
Dopo la sosta per il pranzo abbiamo proseguito la camminata nel parco passando davanti al Museum of Fine Arts, al quartiere della Northeastern University e alla First Church of Christ fino ad arrivare al Prudential Center, siamo entrati e subito usciti dal lato opposto ritrovandoci a nostra insaputa sul viale di arrivo della maratona d Boston che si sarebbe tenuta il Lunedì di Pasqua.
Per raggiungere la Boston Public Library siamo passati sotto al traguardo dove tutto era già pronto per il giorno della maratona, possiamo dire di aver passato il traguardo con la musica a tutto volume e con già una quantità di notevole gente. Siamo entrati a vedere la Boston Public Library, un edificio imponete dove è possibile entrare, facendo ovviamente silenzio, nella storica sala di lettura con le lampade verdi sui vecchi tavoli in legno.
Dopo essere usciti ci siamo diretti alla Trinity Church ma purtroppo stava chiudendo e quindi abbiamo proseguito verso il Public Garden passando per la Commonwealth Ave, qui ci siamo trovati un posticino all’ombra e ci siamo fermati per la merenda e un po’ di riposo, approfittando della bellissima giornata di sole.
Dopo esserci riposati siamo ripartiti per ammirare il quartiere di Beacon Hill con le tipiche case in mattoni rossi e siamo passati per la strada più stretta di Boston, la Acorn St, a pochi passi dal centro si trova questo quartiere completamente residenziale dove regna una pace quasi inverosimile.
Abbiamo proseguito fino al Lederman Park che costeggia il fiume e lo abbiamo percorso fino a tornare in centro. Abbiamo cercato di prenotare in un ristorante con dei nostri amici che erano a Boston per la maratona, purtroppo era tutto pieno e dopo averli salutati velocemente ci siamo diretti al vicino Chipotle Mexican Grill per poi rientrare al nostro Hotel, domani si parte per New York.
(20/04) Boston – New York
Per il trasferimento a New York prima della partenza avevamo valutato di utilizzare il treno ma quando mi sono mossa per la prenotazione i prezzi erano aumentati notevolmente da quando avevo guardato la prima volta.
Di noleggiare l’auto non ne avevamo voglia quindi ho optato per il BUS. Ho prenotato sul sito Flixbus il viaggio Boston-New York con Greyhound (la famosa compagnia dei film) e con circa 130€ abbiamo viaggiato tutti e quattro.
Alle 9.45 dalla South Station a Boston abbiamo preso il Bus, la stazione è dietro a quella dei treni comodissima e facile da trovare, con indicazioni chiare.
Il nostro Viaggio è stato confortevole e in orario come da programma con una sosta per il bagno.
Siamo giunti a New York da Nord e quando abbiamo iniziato a vedere la prima periferia della città eravamo già elettrizzati e all’improvviso alla nostra sinistra ci è apparso lo Yankees Stadium, da lì ogni cosa che riconoscevamo era gioia pura, eravamo finalmente arrivati!
Dalla stazione dei Bus di Port Authority ci siamo subito diretti in Hotel, che abbiamo scelto a Brooklyn per risparmiare un po’.
Ma con il senno di poi, forse avrei scelto di fare un giorno in meno e in una zona più centrale, anche nella stessa Brooklyn eravamo un po’ decentrati rispetto alle zone più turistiche.
A metà pomeriggio eravamo già operativi, con il Bus a pochi metri dal nostro hotel abbiamo raggiunto l’inizio della Heights Promenade e a piedi siamo arrivati fino a Dumbo: la vista dello skyline indescrivibile, foto di rito, poi ci siamo diretti sul Ponte di Brooklyn per la passeggiata a piedi. Arrivati dall’altra parte abbiamo deciso di rientrare con la metro e cenare a Dumbo al Time Out Market per poter vedere il tramonto e Manhattan illuminata, per poi rientrare in Hotel.
Ponte di Brooklyn
(21/04) New York
Sveglia presto, come primo obbiettivo dovevamo cercare di accedere al sito del museo 9/11 e riservarci l’ingresso omaggio del lunedì pomeriggio, come da consiglio dalla pagina di Lory, non avendolo nel nostro pass.
Al mattino, alle 7.00 in punto, ci siamo collegati io e mio figlio, per avere più possibilità, il sito è lentissimo, ma io, sempre con la mia testardaggine, non ho mollato e alla fine ci siamo riusciti.
Vi consiglio di non demordere!!
Dopo aver inserito tutti i dati ci doveva arrivare una mail di conferma, che però è arrivata solo il giorno dopo, noi fortunatamente avevamo fatto uno screenshot del numero di prenotazione e quando siamo arrivati al museo mostrando questo e spiegando che la mail non ci era arrivata siamo entrati senza fare la fila.
Colazione e pronti per la nostra giornata: in programma avevamo una visita al quartiere Financial District, prima però volevamo prenotare la salita al One World Observatory
Con il nostro Pass avevo letto che per alcune attrazioni dovevamo recarci all’ingresso e prenotare l’orario per la nostra visita, solo quando siamo arrivati sul posto abbiamo capito che la prenotazione ti veniva assegnata per il primo orario libero, senza poter scegliere, ed essendo subito disponibile abbiamo stravolto la giornata e in poco tempo eravamo sul grattacielo più alto di New York.
Come inizio giornata direi non male, purtroppo c’era un po’ di foschia ma sarà stato l’entusiasmo della prima salita su un osservatorio a noi è piaciuto tantissimo.
One World Observatory
Una volta scesi abbiamo passeggiato tra le vasche di Ground Zero velocemente, tanto saremmo tornati a pomeriggio per la visita del museo, non si può spiegare la sensazione che si prova a camminare in quelle zone avendo un nitido ricordo della tragedia dell’11 settembre.
Meravigliosa la nuova fermata della metro di Calatrava “Oculus” costruita davanti alle vasche, un’opera imponente per la sua dimensione ma elegante al tempo stesso.
Spostandoci a piedi per raggiungere Battery Park ci siamo fermati in un Whole Foods Market per il nostro pranzo da asporto.
E alle 11.10 – con un piccolo anticipo sulla nostra tanto sofferta prenotazione – eravamo alla partenza del battello per la Statua della Libertà. Eravamo già preparati ad una lunga un’attesa (essendo un orario centrale) ma in circa 30 minuti abbiamo passato i controlli e siamo saliti sul battello diretti alla Statua della Libertà.
Statua della Libertà e 9/11 Memorial
Abbiamo fatto prima tappa alla Statua della Libertà con una passeggiata sull’isola e la visita al museo, poi a Ellis Island con visita al museo dell’immigrazione, questo merita sicuramente di essere visto e consiglio di prendere all’ingresso le audio-guide che ti guidano nella visita e ti raccontano la storia di come gli immigrati venivano accolti.
Per il secondo traghetto tra le due isole e per l’ultimo, per il rientro a Battery Park, abbiamo atteso un po’ ma tempi accettabili (alla fine la nostra prenotazione è stata ottima nonostante non fossimo nel primo orario del mattino, probabilmente, se così fosse stato, avremmo atteso meno per gli altri due viaggi).
Rientrati a Manhattan abbiamo nuovamente passeggiato per il Financial District per tornare a Ground Zero ed entrare alle 17.00 (un po’ prima dell’orario previsto nella nostra prenotazione) per visitare il museo 9/11.
Questo non credo abbia bisogno di presentazioni, è da vedere, non ci sono parole per descrivere le sensazioni che si provano, peccato solo che chiudesse alle 19.00 e che le ultime parti le abbiamo dovute guardare un po’ velocemente.
Per la cena ci siamo fermati in centro, all’interno del centro commerciale di Brookfield Place c’è una zona ristoranti con diverse tipologie di cucine, ognuno di noi ha scelto ciò che preferiva e dopo esserci sistemati nella zona tavoli con vista sulla marina illuminata ci siamo finalmente rilassati dopo questa prima intensa giornata, sia per le attività in programma che per le emozioni vissute.
Rientro in Hotel e un po’ di riposo.
(22/04) New York
Oggi avevamo pensato di prendercela con calma al mattino ma complice il fuso orario, che ci fa alzare ancora presto, dopo una buona colazione ci siamo diretti al nostro primo impegno del mattino, la salita all’Empire State Building prenotata per le 10.00.
Siamo scesi alla fermata prima della metro, tanto eravamo in anticipo, per vedere il famosissimo Flatiron Building che ahimè era tutto bello coperto da un’impalcatura per lavori; passeggiando un po’ per 5th Ave e un po’ per la Broadway siamo arrivati a destinazione e in pochi minuti, con la nostra prenotazione siamo saliti sull’Empire State Building (bel panorama e buona organizzazione).
Scesi dall’osservatorio abbiamo continuato la nostra passeggiata fino a Times Square passando prima per i grandi magazzini Macy’s, il quartiere di Garment District e abbiamo pranzato in un Fast Food “Five Guys” (il patto con i nostri figli era che a pranzo avremmo dovuto provare tutti i fast food possibili che io e marito nemmeno conoscevamo).
Times Square
Prima di recarci alla nostra prossima attrazione abbiamo passeggiato tra Bryant Park, Grand Central terminal e New York Public Library con una veloce visita all’interno per ammirare la maestosità di questi edifici (ovviamente richiederebbero più tempo per una visita accurata, noi abbiamo scelto almeno di vederli).
Per riposare un po’ le gambe e avendolo compreso nel pass abbiamo scelto di fare il giro con il Bus Hop-On Hop-Off (oggi il Rosso), con partenza vicino al negozio delle M&M’S.
Abbiamo mostrato il nostro Pass alla fermata di partenza, convertito in biglietti e siamo saliti sul primo Bus libero. Inizialmente volevamo fare delle tappe ma poi abbiamo optato per fare tutto il giro senza scendere perché, visto la mole di persone, non volevamo rischiare di non trovare posto alle varie fermate per risalire.
A bordo del Bus ti vengono forniti degli auricolari e sintonizzandoti nella tua lingua una voce ti guida lungo tutto il percorso descrivendoti le zone che attraversi; questa attrazione ti dà la possibilità di vedere in un paio d’ore una buona parte di Manhattan ma se non lo avessimo avuto compreso nel Pass non lo avremmo fatto.
Scesi dal Bus davanti al negozio delle M&M’S non potevamo non fare una visita ai tre piani di questa meraviglia dove si trova ogni tipo di caramella, mai visto una tale varietà!!!
Siamo anche riusciti ad utilizzare il bagno che si trova al terzo piano.
Per concludere questa giornata avevo programmato la visita a Madame Tussauds (altro patto con i figli) e attraversando Time Square per raggiungere il museo abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un breve spettacolo di strada di Break dance.
Arrivati al museo con i nostri biglietti prenotati, in pochi minuti siamo entrati. Il Museo è carino e divertente per i ragazzi e anche per noi ma anche per questa attrazione l’abbiamo inserita per svago avendola compresa nel Pass.
Per cena siamo rientrati Brooklyn, avevamo pensato di rimanere in centro ma per quanto bella l’atmosfera di Time Square tutto quel caos non fa per noi; nel viaggio di rientro mio marito e mio figlio (gli addetti alla scelta dei ristoranti) hanno individuato un locale thailandese “Boran” nel quartiere di Carroll Gardens (dove abbiamo mangiato molto bene), di strada tra la fermata della metro e il nostro Hotel.
Anche oggi abbiamo avuto una giornata intensa ma sicuramente più spensierata di quella di ieri.
(23/04) New York
Questa mattina dopo la solita sveglia presto e una buona colazione in Hotel siamo partiti in direzione dell’American Museum of Natural History per assaporare un po’ di cultura.
Siamo arrivati poco prima dell’orario di apertura al Museo e all’inizio l’idea non ci è sembrata ottima, ci abbiamo messo un po’ a capire quale era le fila giusta per accedere con il nostro Pass ma alla fine in circa 20-30 minuti siamo entrati e abbiamo visitato solo le parti che interessavano ai vari componenti della famiglia. Per vederlo tutto non oso immaginare quanto tempo ci sarebbe voluto.
Durante la visita abbiamo incontrato in alcune aree tantissime classi di bambini, in età da elementari in gita e quando siamo usciti c’erano parcheggiati lungo il viale i tipici Scuolabus Gialli e ovviamente ne abbiamo approfittato per una foto ricordo.
Dopo ore al museo abbiamo optato per una bella passeggiata a Central Park, senza una meta precisa fino ad arrivare all’uscita davanti a Columbus Circle dove abbiamo deciso di pranzare con i classici Hot-Dog di strada. Che però ci hanno un po’ deluso, non tanto per la qualità non ottima ma perché abbiamo avuto l’impressione che ci abbiano mezzo truffati per quanto abbiamo speso. Purtroppo, non espongono i prezzi delle varie pietanze e combinazioni, mio figlio li ha chiesti, ma poi i conti alla fine non tornavano, pazienza, pochi dollari in più per un’esperienza, mettiamola così.
Passeggiata a Central Park e i famosi Hot Dog nei carrettini ambulanti
Avendo il secondo giorno compreso del Bus Hop-on Hop-off, sempre per riposare le gambe ma non perdere tempo nell’esplorare la città, ci siamo diretti alla fermata di partenza della linea Blu e anche per oggi abbiamo deciso di percorrere il giro completo senza soste. Ci abbiamo messo un bel po’ ad uscire dal traffico del centro e devo dire la verità, come per ieri, lo abbiamo fatto solo perché compreso. Alla fine del giro, per non perdere altro tempo nel traffico, abbiamo deciso di scendere alla fermata prima del capolinea per poi raggiungere a piedi il noleggio delle biciclette per Central Park.
Avevamo optato per fare il giro da metà pomeriggio perché nel nostro Pass era indicato che potevamo tenere le biciclette fino alle 20.00 purtroppo però arrivati al noleggio abbiamo scoperto che dovevamo riconsegnarle per le 17.30 poi alla fine, trattando un po’, siamo arrivati alle 18.00. Non avevamo troppo tempo ma avendo già fatto una parte del parco a piedi al mattino abbiamo deciso di non stravolgere i nostri piani e proseguire come da programma. Questa si è rivelata essere una gita meravigliosa, noi siamo più inclini alla natura e il giro in bicicletta ti dà la possibilità di esplorare tutto il parco nella sua interezza, fermarti dove vuoi per le foto e fatto in una bella giornata primavera, calda ma non troppo, è stato proprio una bella esperienza, questa è una cosa che rifarei sicuramente.
Consegnate le nostre biciclette non abbiamo potuto evitare (con due ragazzi) di entrare nello store dell’Apple più grande al mondo per una breve visita, nulla di più.
Avendo ancora del tempo a disposizione prima della cena e un diciottenne pieno di energia abbiamo scelto di prendere la funivia che ti porta a Roosevelt Island, avevo letto che era molto bella per il panorama ma, oltre a questo, a noi è piaciuto subito il senso di pace e silenzio che c’è sull’isola con una vista stupenda su Manhattan. Abbiamo fatto una passeggiata fino al parco a sud dell’isola anche se purtroppo la parte finale con il monumento a Roosevelt era chiusa.
Giunta l’ora della cena e dopo qualche ricerca, non trovando niente che potesse andare bene a tutti e quattro sull’isola, abbiamo deciso di prendere la metro e tornare a Brooklyn per provare un Pub “Abilene Bar”, poco lontano dal Thailandese di ieri sera. Eravamo gli unici turisti, tutti ragazzi giovani del posto, il locale è carino in parte al chiuso e in parte all’aperto, informale e abbiamo mangiato dei buoni hamburger, direi ottima scelta.
(24/04) New York
Eccoci pronti per un’altra giornata super piena di impegni.
Oggi avevamo in programma di salire all’osservatorio Edge e vista l’esperienza del primo giorno abbiamo valutato di recarci direttamente al mattino per cercare di evitare la fila e in effetti così è stato.
Siamo arrivati nel centro commerciale di Hudson Yards ancora con i negozi chiusi, ci siamo diretti subito all’ingresso per cambiare i Pass e siamo saliti in pochissimi minuti.
Avevamo visto quel terrazzo sospeso mille volte sui social e finalmente eravamo lì anche noi, bellissimo!!
Osservatorio panoramico Edge
Dopo le classiche foto siamo scesi e ci siamo diretti al Madison Square Garden (non siamo riusciti a vedere una partita ma mio figlio voleva almeno fare la visita guidata), abbiamo convertito i nostri Pass per la prima visita disponibile e abbiamo atteso 45 minuti per accedere al palazzetto.
Mentre aspettavamo mio marito e mio figlio sono andati velocemente al Macy’s per rivedere un cappellino dei New York Knicks e scegliere poi quale acquistare mentre io e mia figlia siamo rimaste davanti all’ingresso a riposarci. Al nostro orario ci hanno chiamato e abbiamo visitato il palazzetto, bella la visita l’unica sfortuna è che il campo da basket era smontato perché era previsto un altro evento, quindi, è mancata un po’ di atmosfera.
Finita la visita ci siamo fermati poco distante per pranzare in un Fast Food “Chick-fil-A” e poi con la metro abbiamo raggiunto il Guggenheim Museum, evitando di fare la passeggiata sulla High Line negli orari più caldi della giornata e poi i musei chiudono presto.
Senza fila ma con i soliti controlli di routine siamo entrati in quest’opera magnifica oltre che come museo anche come struttura architettonica, la sua scalinata è unica al mondo. Ricordo ancora quando l’avevo studiata sui libri di scuola, questa era per me una visita fondamentale, una di quelle cose che vuoi vedere con i tuoi occhi!
Dopo una visita veloce del Museo con la passeggiata in salita e in discesa della scalinata, siamo usciti e con Bus e Metro siamo tornati ad Hudson Yards, ci siamo fermati per fare tante foto divertenti davanti al Vessel e da qui siamo partiti per la nostra passeggiata sulla High Line.
Bella l’idea di recuperare una vecchia tranvia sopraelevata e creare uno spazio verde per la città che è poi diventata anche una grande attrazione turistica; a metà del nostro cammino abbiamo fatto una deviazione, mia figlia doveva assaggiare dei biscotti, che ho scoperto essere famosissimi, di cui io ovviamente non avevo mai sentito parlare.
Siamo scesi all’altezza della 23 St e ci siamo diretti al negozio dei Crumbl per acquistare la nostra merenda. Dopo circa 15 minuti di fila, non ci potevo credere, i miei figli hanno acquistato i loro quattro super biscotti al burro. Con il bus siamo tornati dove avevamo lasciato la High Line e nella prima panchina libera abbiamo fatto merenda, quasi alle sei di sera riuscendo a mangiarne solo tre. Buoni ma decisamente calorici e zuccherati.
Arrivati in fondo alla nostra passeggiata abbiamo visitato il Chelsea Market, molto bello il luogo dove hanno ricavato questo mercato, ovviamente sarebbe stato ottimale passarci per il pranzo, ma noi avevamo tutti i nostri Fast Food da provare e non sempre si riescono ad incastrare gli orari nei giusti momenti per ogni singola visita che vuoi fare.
Crumbl Cookies e Little Island
Arrivati ormai a sera e sicuramente non affamati visto la merenda fatta un po’ tardi, ci siamo concessi anche una breve visita al tramonto a Little Island, un’isoletta artificiale con un parco e la vista sul New Jersey.
Giunta l’ora di cena, senza nessuno dei quattro ovviamente affamato, abbiamo deciso di tornare a Brooklyn e fermarci al Pub “Abilene Bar” per bene qualcosa. Così abbiamo fatto ma quando siamo arrivati abbiamo aggiunto una porzione di alette di pollo, decisamente piccanti, e una di patatine fritte, per non andare a letto senza cena!!!
NOTA: la cameriera che ci ha servito ha subito capito che eravamo turisti, ci ha chiesto da dove venivamo e si è soffermata a conversare con i miei figli con entusiasmo. Poco dopo è tornata da noi con un foglietto dove aveva scritto alcune cose che, secondo lei, sono assolutamente da vedere a Manhattan e a Brooklyn.
Veramente un gesto molto gentile, conserverò quel biglietto come ricordo di questo nostro viaggio.
(25/04) New York
Eccoci arrivati al nostro ultimo giorno, domani si riparte.
Inizialmente, per questa sera, avevamo in programma di vedere la partita di baseball degli Yankees; l’avevamo compresa nel pass, ma non garantita, ci saremmo dovuti recare allo stadio mezz’ora prima dell’inizio della partita e sperare di riuscire ad entrare.
Con il passare dei giorni abbiamo cambiato programma per vari motivi: lo stadio era a circa un’ora di viaggio dal nostro hotel, nel Bronx, la partita sarebbe iniziata alle 19.30 e quasi sicuramente non saremmo stati tutti vicini; quindi, abbiamo scelto di fare la visita guidata dello Stadio, anch’essa compresa nel Pass.
Lasciato l’hotel abbiamo raggiunto la stazione della metro e dopo un lungo viaggio siamo arrivati nel Bronx, siamo scesi alla fermata accanto allo Stadio ed entrati nello store per prenotare la visita, che ci è stata assegnata dopo un’ora. Abbiamo poi pensato a cosa fare nell’attesa, non ci volevamo allontanare troppo quindi abbiamo fatto una passeggiata nel parco di fronte dove una volta c’era il vecchio stadio e abbiamo girato tutto intorno allo Yankee Stadium per vedere i vari ingressi per poi tornare allo store per iniziare la nostra visita.
Yankee Stadium nel Bronx, dentro e fuori.
Questa veramente la consiglio, sarà che la nostra guida era una signora di mezz’età super tifosa, ma la visita è stata interessante e allo stesso tempo appassionante anche per noi che di baseball non capiamo niente. Premetto che io non capisco nemmeno l’inglese, le visite guidate le ho fatte principalmente per i miei figli, però un po’ con una traduzione riassunta strappata a turno ai ragazzi sono riuscita ad apprezzare comunque la visita allo stadio.
Usciti dalla visita guidata era già ora di pranzo e il pomeriggio era bello pieno di impegni (mio figlio si è fatto prendere dall’entusiasmo e forse anche noi, ma ha aggiunto ad ogni giorno cose da vedere e da fare).
Quindi per non perder tempo a cercare dove mangiare in centro abbiamo optato per il McDonald davanti allo stadio; credo che sia stato il primo MC che è stato costruito a New York. Diciamo che anche questa è stata un’esperienza, a parte noi erano tutti locali, abbiamo mangiato velocemente e poi via in metro direzione Zoo di Central Park. Vuoi non vedere lo Zoo del famosissimo Alex il leone?!
Questo devo dire è un po’ una delusione (sarà che non amo gli zoo, credo di non aver mai portato i miei figli prima) la cosa più bella è stata vedere all’ingresso il famoso orologio con gli animaletti che girano con una musichetta carina, non avevamo troppo aspettative, lo abbiamo fatto per spezzare la giornata e fare una passeggiata.
Usciamo velocemente e percorriamo a piedi la 5Av fino a raggiungere il Rockefeller Center per tentare di salire al Top of The Rock, ne avevamo già fatti tre di osservatori quindi nel caso in cui ci fosse stata troppa fila per la salita pazienza avremmo deciso come proseguire la giornata. Quando siamo arrivati in effetti c’era un po’ di gente, ma avendo il Pass e chiedendo agli addetti ci hanno fatto entrare da un altro ingresso per convertire il pass in biglietto e ci hanno mandato direttamente agli ascensori, forse abbiamo avuto una gran fortuna ma anche questo è andato.
Volevamo salire perché è l’unico grattacielo da cui si vede interamente Central Park, la vista ci è piaciuta ma non ci ha entusiasmato, gli altri osservatori che abbiamo visitato erano più alti e moderni.
Una volta scesi siamo usciti davanti all’ingresso principale del Rockefeller Center, dove in inverno viene installata la pista di pattinaggio e prima di dirigerci al MoMa, abbiamo fatto una breve visita alla Cattedrale di San Patrizio dove, sull’altare, era stata posizionata una foto del papa appena deceduto, con un allestimento floreale in suo omaggio.
Eccoci qua al MoMa, ingresso anche qui senza nessun tipo di attesa, pronti per la visita dei 4-5 piani di opere d’arte, abbiamo visitato velocemente i piani con le opere di arte moderna per poi arrivare all’ultimo piano dove si trovano le opere più famose.
Manca ancora un po’ per l’ora di cena e dopo un piccolo riposo nel giardino del MoMa abbiamo deciso di andare a Chinatown, era già da qualche giorno rimandavamo la visita a questo quartiere quindi ci siamo spostati con la metro per vederlo e magari trovare un ristorante per la cena.
Dopo aver passeggiato tra le vie della zona ci siamo resi conto che i ristoranti più curati erano un po’ cari mentre quelli più abbordabili non ci piacevano troppo. Abbiamo proseguito la nostra camminata fino a Little Italy, qui l’atmosfera cambia completamente, ti trovi immerso in una strada piena di locali e ristoranti che cercano di attirarti proponendoti i tipici piatti italiani.
A me non è dispiaciuto era sicuramente folcloristico ma nessuno si voleva fermare per cena qui quindi ci siamo confrontati e alla fine, essendo noi un po’ abitudinari e volendo avvicinarci al nostro Hotel, di comune accordo, siamo tornati al Thailandese “Boran” a Brooklyn, eravamo stati bene quindi per l’ultima sera non volevamo rischiare di sbagliare.
Anche questa lunga giornata è finita, si sente un po’ la stanchezza e un po’ la consapevolezza che siamo giunti al termine di una meravigliosa vacanza!
(26/04) New York
Le previsioni per oggi non mettevano bel tempo, considerando che non ha mai piovuto in otto giorni lo possiamo accettare ma, non cambiamo i nostri programmi che prevedevano di iniziare la giornata con la visita al Prospect park a Brooklyn.
Dopo aver fatto colazione e chiuso le nostre valigie siamo partiti con il Bus diretti al parco, il cielo era coperto ma non pioveva, ci ha provato ma niente: il sole ha vinto e la nostra scelta si è rivelata giusta.
Abbiamo passeggiato a zonzo per il parco e ad un certo punto siamo passati vicino a sei campi da Baseball dove era in corso una partita di bambini in età da elementari, ci siamo soffermati un po’ a guardare, per noi era una novità.
Abbiamo poi proseguito il nostro cammino fino all’uscita su Grand Army Plaza Greenmarket dove era in corso un tipico mercato con prodotti locali, piccolo ma molto caratteristico; a destra si può invece ammirare la Central Library. Ci sarebbero state tante altre cose da vedere ma volendo seguire il consiglio che ci aveva dato la cameriera del pub, ci siamo diretti al Transit Museum.
Abbiamo scelto di spostarci con il Bus, abbiamo perso un po’ di tempo per il traffico ma abbiamo avuto la possibilità di vedere il quartiere e all’improvviso, senza minimamente aspettarcelo siamo passati a fianco del Barclays Center il palazzetto dove gioca l’altra squadra di basket di New York, i Brooklyn Nets.
Arrivati in zona per il museo dei trasporti le indicazioni ci portavano a scendere le scale di una fermata della metropolitana, eravamo scettici ma abbiamo seguito le frecce e alla fine delle scale ci è apparsa la biglietteria del museo. Dopo aver pagato il biglietto di ingresso (il nostro Pass è scaduto ieri) abbiamo visitato questa meraviglia ricavata in una vecchia fermata della metropolitana facendo un viaggio nel tempo e nella storia dell’evoluzione dei mezzi di trasporto di New York, consiglio molto apprezzato, siamo veramente contenti di averlo visto.
Siamo agli sgoccioli il tempo sta per finire, ci concediamo l’ultimo Fast Food in zona, il Raising Cane’s Chicken Fingers (praticamente tutto pollo fritto); dopo aver mangiato, con la metro siamo tornati in Hotel per prendere i nostri bagagli e poi con Bus, metro e Air-Train siamo arrivati comodamente al JFK; praticamente una città nella città.
Forse con i tempi avevamo un po’ sottovalutato la fila dei controlli ma fortunatamente alla fine abbiamo fatto piuttosto velocemente: controllo passaporto poi direttamente sotto ai metal detector, ci hanno tolto pure le scarpe, ed eccoci giunti al termine della nostra avventura.
Alle 18.00 puntuali siamo partiti con il nostro volo diretti a Londra e poi a Bologna.
Conclusioni
Credevo che non sarei stata in grado di riportare tutto nero su bianco ma alla fine ci sono riuscita, spero di aver fatto cosa gradita e utile per altri viaggiatori.
Le giornate inizialmente erano meno fitte di impegni, poi man mano che visitavamo la città volevamo vedere sempre di più e forse ci siamo fatti prendere un po’ la mano. Tutte le sere rientrando dalle nostre giornate super piene rimettevamo mano all’itinerario per il giorno successivo.
Io e mio marito con il passare dei giorni abbiamo forse realizzato che non saremmo più tornati a New York (il mondo è grande ed è tutto da vedere e conoscere) quindi, anche se alcune cose le abbiamo fatte in fretta, le volevamo comunque vedere e un po’ a fatica abbiamo tenuto il ritmo dei giovani. I nostri figli chissà, forse avranno occasione di vivere nuovamente New York con già l’esperienza di questa vacanza sulle spalle.
Info e considerazioni utili
- SightSeeing Pass: a parte i problemi iniziali ed un’assistenza latitante abbiamo risparmiato veramente molti soldi, ho speso 1200$ per 5 giorni per 4 persone, facendo il conto di tutto ciò che abbiamo visitato avrei speso 2053.44$. Ovviamente se non lo avessimo avuto tante cose non le avremmo nemmeno prese in considerazione ma visto che per noi era la prima volta, abbiamo scelto di vedere un po’ di tutto.
- App MPC per l’ingresso alla dogana, comoda e veloce.
- Metodo di pagamento “OMNY” per metro e Bus comodissimo, raggiunto il limite settimanale di spesa non ci è stato addebitato più nulla, avevamo ognuno la propria carta di credito nel cellulare e ci siamo trovati molto bene. È compresa anche la funivia per raggiungere la Roosevelt Island.
- Museo 9/11, se scegliete il nostro pass cercate di prendere i biglietti per il lunedì pomeriggio, se non riuscite valutate di aggiungere comunque la visita, ne vale la pena.
- WI-FI: a New York lo trovi ovunque, anche per strada e nelle stazioni della metro. Per una sicurezza mia, avevo fatto un’estensione nel telefono di mio figlio perché era lui che ci avrebbe guidato, ma potrebbero bastare delle e-sim con solo dati o addirittura niente.
- Metro: io avevo letto già da casa ogni info possibile, sapevo forse anche i nomi dei treni, mio figlio niente ma con Maps si è mosso ovunque senza sbagliare mai un cambio. In tutti i nostri spostamenti non abbiamo mai avuto problemi o sensazione di paura, anzi una volta mentre io e mio figlio discutevamo a che fermata scendere un signore si è inserito nella conversazione e ci ha dato la risposta.
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